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14 Novembre V^ giornata mondiale dei poveri

14 novembre 5^ giornata Mondiale dei poveri
“I poveri li avete sempre con voi” (Mc.14,17)

E’ un invito a non perdere mai di vista l’opportunità che ci viene offerta per fare del bene. Sullo sfondo
si può intravedere l’antico comando biblico “se vi sarà in mezzo a te qualche tuo fratello che sia bisognoso
non indurirai Il tuo cuore e non chiuderai la tua mano davanti al tuo fratello bisognoso, ma gli aprirai la mano e gli presterai quanto occorre alla necessità in cui si trova.
Non si tratta di alleggerire la nostra coscienza facendo Qualche elemosina, ma piuttosto di contrastare la cultura Dell’indifferenza e dell’ingiustizia con cui ci si pone nei confronti dei poveri. (dal messaggio di Papa Francesco)
In occasione della GIORNATA MONDIALE DEI POVERI
La Comunità parrocchiale propone i seguenti appuntamenti:
Sabato 13 novembre ore 18,30 S. Messa e supplica a S. Antonio Benedizione e distribuzione del pane dei poveri.
Domenica 14 novembre al termine delle S. Messe delle ore 9,00 e delle ore 11,00
Distribuzione del pane dei poveri.
Il ricavato delle offerte per il pane dei poveri sarà messo a disposizione della Caritas Parrocchiale.

Evento: Festa della Dedicazione 1776-2021

È uno dei riti liturgici più suggestivi e coinvolgenti ma si celebra raramente: è la dedicazione di una chiesa, cioè il rito che inaugura un nuovo edificio di culto e per questo si celebra una volta sola per ciascuna chiesa.
La dedicazione è più che una semplice inaugurazione, come invece accade per qualsiasi altro edificio. La chiesa infatti non è semplicemente un luogo per la preghiera, ma è l’immagine della Chiesa che è corpo di Cristo, della comunità che lì si riunisce per pregare, della Chiesa terrena e di quella che è in cielo. Per questo il cuore dell’edificio di culto cristiano è sempre l’altare, immagine di Cristo, luogo in cui si rinnova il sacrificio della croce e mensa del banchetto del corpo e sangue del Signore.
Il rito della dedicazione comincia con una processione verso l’edificio da dedicare.
Una volta entrati, il vescovo asperge il popolo e le pareti del nuovo edificio in memoria del Battesimo. La liturgia della parola si svolge durante la messa. Il centro di questi riti è l’ambone, luogo specifico della proclamazione della Parola di Dio, il vescovo lo inaugura o prima delle letture, mostra il lezionario, e annuncia solennemente: «Risuoni sempre in questo luogo la parola di Dio».
Segue un insieme di riti propri della dedicazione. Dopo il canto delle litanie dei santi sono deposte sotto l’altare le reliquie di martiri o di altri santi, poiché dal sacrificio di Cristo sgorga ogni martirio e santità. Quindi il vescovo canta la solenne preghiera di dedicazione, che esalta il mistero della Chiesa con le immagini della sposa vergine e madre, della vigna, del tempio e della città.
Seguono altri tre riti: l’unzione dell’altare e delle pareti, a ricordare che, come Cristo, anche i cristiani sono un popolo consacrato a Dio, l’incensazione dell’altare, del popolo e delle pareti, perché la chiesa è luogo della preghiera che sale al Padre come l’incenso profumato, e perché l’assemblea liturgica è il tempio santo di Dio e quindi è avvolta dalla nuvola d’incenso in segno di onore, l’illuminazione a festa dell’altare e della chiesa, perché Cristo è la luce che risplende sul suo popolo e sul mondo intero.
L’ultima parte della dedicazione è costituita dalla liturgia eucaristica. È questo il culmine dell’intera celebrazione, perché è l’Eucaristia che propriamente dedica la nuova chiesa, così come è l’Eucaristia che di domenica in domenica edifica e fa crescere il popolo cristiano. Infine dopo la comunione è inaugurata la cappella del Santissimo Sacramento con la reposizione dell’Eucaristia nel tabernacolo.
Sono tanti e suggestivi i riti che si compiono sull’edificio, ma al centro della dedicazione sta la Chiesa in quanto popolo di Dio e il Cristo suo Signore. Dedicando la chiesa di mattoni si ha una viva manifestazione della Chiesa di pietre vive e di Cristo pietra angolare, nel quale «tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore» (Ef 2,21).

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