INDULGENZA PLENARIA FESTA S. ANTONIO 2016

decretum ind.

Prot. N. 525/16/I

 

DECRETO

 

La Penitenzieria Apostolica, in virtù delle facoltà che in modo specialissimo le sono state concesse dal Santissimo Padre in Cristo Francesco, per divina provvidenza Papa,  concede benignamente all’eccellentissimo  vescovo di Conversano – Monopoli che, in occasione dell’Anno Santo della Misericordia, nella festa di Sant’Antonio da Padova, dopo la celebrazione del divino Sacrificio nella stessa chiesa parrocchiale di Sant’Antonio a Monopoli, egli possa impartire a tutti i fedeli in Cristo presenti, che abbiano presenziato ai riti sacri con autentica contrizione e spinti da carità, la BENEDIZIONE PAPALE con l’annessa INDULGENZA PLENARIA, da lucrare secondo le consuete condizioni (Confessione sacramentale, Comunione Eucaristica e preghiera per le intenzioni del Sommo Pontefice).

In più, nei giorni 12 e 13 GIUGNO i fedeli della parrocchia potranno lucrare l’indulgenza plenaria se avranno recato visita all’immagine del celeste Patrono, esposta alla pubblica venerazione nella chiesa parrocchiale, e lì avranno preso parte alle sacre funzioni o almeno abbiano rivolto preghiere a Dio Misericordioso per la propria fede alla vocazione cristiana, per chiedere vocazioni sacerdotali e religiose, per difendere l’istituto della famiglia terrena, concludendo con il Padre Nostro, il Credo e le litanie alla Beata Vergine Maria e Sant’Antonio.

I devoti fedeli in Cristo impediti dalla vecchiaia, dalla malattia o da altra grave causa, otterranno parimenti l’indulgenza plenaria se, concepita l’esecrazione dei propri peccati e con l’intenzione di compiere, non appena possibile, le tre consuete condizioni, sia siano congiunti spiritualmente alle celebrazioni, davanti ad un’altra piccola immagine di Sant’Antonio in quegli stessi giorni, offrendo con le preghiere i propri dolori o le sofferenze della propria vita a Dio Misericordioso.

Affinché quindi questo accesso al conseguimento della grazia divina attraverso le chiavi della Chiesa si compia più facilmente grazie alla carità pastorale, questa Penitenzieria raccomanda fortemente al Parroco di offrirsi in quegli stessi giorni con animo pronto e generoso alla celebrazione della Confessione e all’ amministrazione della Comunione agli infermi. La presente ha valore per questa ricorrenza.

Nonostante qualunque disposizione contraria.

Dato a Roma, negli uffici della Penitenzieria Apostolica, il giorno 21 del mese di maggio, anno della Divina Incarnazione 2016.

Card. Mauro Piacenza, penitenziere maggiore

Cristoforo Nykiel, reggente

 

Che cos’è l’indulgenza?

E’ l’espressione dell’amore indulgente e misericordioso di Dio nei confronti dell’uomo peccatore. L’indulgenza è la remissione della pena temporale per i peccati già “perdonati” da Dio attraverso la Confessione.

La teologia cattolica insegna che ogni nostro peccato ha duplice conseguenza:

-genera una colpa che è rimessa all’assoluzione sacramentale nella Confessione, attraverso cui il peccatore è rimesso allo stato di grazia e alla comunione con Dio.

-comporta una pena che permane oltre l’assoluzione. L’uomo peccatore, pur riconciliato con Dio, è ancora segnato da quei “residui” del peccato che non lo rendono totalmente aperto alla grazia.

In particolare, la pena temporale può essere scontata sulla terra con preghiere e penitenze, con opere di carità e con l’accettazione delle sofferenze della vita. Per estinguere il debito della pena temporale la Chiesa permette ai fedeli battezzati di accedere alle indulgenze. L’indulgenza può essere parziale (è solo un passo nel cammino di purificazione) o plenaria, totale (com’è quella giubilare), perché è una grazia straordinaria che guarisce completamente l’uomo, facendone una nuova creatura.
Come si ottiene l’indulgenza?

L’indulgenza plenaria è concessa in occasione della Solennità di Sant’Antonio dai Primi Vespri (domenica sera) a tutta la giornata del 13 giugno, al cristiano che segue questi comportamenti:

Primo, ci si deve accostare con cuore contrito al sacramento della Penitenza (anche nei giorni precedenti)

Visita alla chiesa di S. Antonio. Nel visitare la chiesa di S. Antonio si deve partecipare alla Santa Messa, alla Comunione Eucaristica e alla Professione di fede, la preghiera personale conclusa col “Padre nostro”, la Preghiera a Maria Madre della Misericordia. Tutto secondo le intenzioni del Papa, a testimonianza di comunione con tutta la Chiesa.

In terzo luogo, ci si deve impegnare in opere di misericordia e penitenza che esprimano la conversione del cuore.

 

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